mercoledì 5 agosto 2015

SCRIVO DEL VINO.

Scrivo
dell'amico del pane,
ovverossia
del liquido che sgorga dall'uva
e sfocia nella bocca:
intendo scrivere
del vino, cioè la grandine sconfitta,
cioè l'interesse della vita sulla Terra,
cioè la barzelletta contadina,
candido come una risata inconsapevole,
sanguigno come una conquista,
delicato come un complimento,
tagliente come un compromesso.
Dico che quando si beve si riflette
e sospetto che ogni riflessione
contenga una carica frizzante di Prosecco;
sostengo l'utilità del Verduzzo
per il recupero della memoria
e consiglio vivamente
il pastoso Marzemino
come un toccasana contro la solitudine.
Per quanto riguarda
la buona compagnia,
è provato ormai dai fatti:
è sempre il vino
che porta l'allegria.

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