Tra mobili e suppellettili,
colui che taceva
stava fermo, allarmato,
deciso a piangere,
bastava un niente,
un filo d'aria, una parola,
una presenza.
Temeva di perdere
la solitudine,
tutto quel silenzio,
tutto quel vuoto...
Poi col tempo
si tranquillizzò;
tra quei mobili
e quelle suppellettili,
si sentì al sicuro
in mezzo a tutta
quell'assenza.
Nessun commento:
Posta un commento