martedì 28 giugno 2016

UN POVERACCIO.

Interiormente convinto
di essere un naufrago,
un poveraccio
cercava l'occasione
per trovare l'acqua.
Era solo, disperato
e asciutto.
Non sopportava l'assenza
di un'isola, di uno scoglio,
almeno di una zattera,
ma soprattutto
gli mancava l'acqua.
Il cielo non dava segno
di voler piovere,
non c'era un fiume,
nemmeno una fontana...
Interiormente si convinse
di doversi consolare
e si rivolse al fiasco,
che aveva ancora
mezzo pieno.
Naufragò con quello che restava.
Quel naufragio
lo consolò dei suoi malanni,
perché non di acqua
si trattava,
ma di gagliardo vino.

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