mercoledì 7 ottobre 2015

FORSE L' AUTORE DOVRA' RICOMINCIARE.

C'è un convoglio d'uva in arrivo,
un sollecito da parte del vento,
una particola secca per terra.
La membrana del dolore
soddisfa tuttavia e consola
con certe lusinghe brevi...
la battaglia risparmia ancora del sangue
per la pace primaverile.
C'è un grosso carico sotto la neve,
il suo mistero fa dolce l'attesa,
piacevole l'ordine piatto del pavimento.
Il disco giallo sospeso
sta perdendo ormai il suo vigore,
cerca nuove conoscenze
e conduce la sua messianica aurora
alle vertigini tonde del cielo.
C'è un borbottare di voci
sotto certe lucide bolle luminose,
piegate da una violenta manovra serale.
C'è una resistenza ostinata
anche sulle giubbe dei malandrini...
Con molta pazienza,
le lumache sono finalmente uscite.
C'è una serratura adesso da aprire,
una porta difesa da sei generali.
Il bitume della notte condensa la luna.
C'è il coraggio del tordo,
la predica del merlo,
un salotto in preda alla gente,
del rum caduto per terra,
una zolla di terra
sospesa nell'aria.
Il volo del tordo finisce per terra,
il canto del merlo istruisce la terra,
i passeggeri cercano colla trasparente
per non farsi strappare dal vento.
Duramente, il volo penetra a fondo,
con la cerimonia dell'incenso bruciato
e l'astuzia del sacerdote è ben chiara:
stratagemmi,
per coprire di peluria verde la terra!
C'è un grosso libro da consultare,
l'albero delle uova da potare,
il pantano del mare da ripulire.
Tutto per ottenere la perfezione ottimale
dalle molteplici riflessioni dell'eco,
di fronte alla parete secca di un monte.
C'è un fretta di scoppi misteriosi
che non persuade,
non è abbastanza decisa...
Forse
l'autore dovrà ricominciare!

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