mercoledì 7 ottobre 2015

MI CONFESSO ANCHE STASERA.

Mi confesso anche stasera.
Dalle virgole dei capelli
alle unghie dei piedi
sono più di quanto dovrei.
Dovrei nascondermi,
dormire,
alfabetare tutto di nuovo,
da solo,
per ritrovare qualche pagina nuova,
un seminario di parole più recenti,
oppure riscoprire idee fossili
disperse nell'aria...
Forse, i galli conoscono ancora
l'alfabeto dell'alba
e le serpi l'alfabeto del giorno...
Per me, il mattino si esprime in dialetto,
il giorno in inglese,
la notte in pigiama.
A spalle nude,
passa un'esponente estranea
alla serata in corso,
una giovane forestiera olandese,
con una cornice di denti molto sviluppata.
Si risolve anche questo incontro:
una sigaretta
e una bottiglia tra le mani...
Si ripete in arrampicata,
ogni due ore di sera.
Una confessione musicale
è sempre meglio
di certi balli sul velluto rosso...
Il balcone degli incontri
si chiude;
sollecitato da un lamento,
mi addormento digiuno.

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