sabato 4 luglio 2015

IO DIVENTO UN TELEVISORE SPENTO.

Ho delle curiosità,
delle fattezze strane.
Sogno la sabbia quando mi siedo,
faccio discorsi con la elle davanti,
respiro a fondo all'inizio di Marzo;
ad ogni sospiro,
mi avvolgo in poltrona.
Ho una isterica, malcelata
discrepanza di opinioni.
Assaggio un gelato
e mi sento ibernato,
mi incazzo col vento
e mi sfugge un lamento.
Forse è perché non ho tempo da perdere,
o perché sono indotto al lavoro,
ma spesso mi metto a mangiare
e il golfetto mi diventa più stretto,
i fianchi più larghi,
la mascella più stanca.
E' la nostalgia
di una proboscide mai posseduta,
che mi fa dormire ogni notte
sognando con la esse davanti.
Ho una incerta, alterata,
golosità di agire.
Ho spesso,
quasi ogni giorno,
profonde sensazioni mistiche,
che si esprimono
in scomodità cercate,
in dialoghi serrati con la mia cronica tosse.
Le mie stranezze non hanno confini.
Ho una gamma fantastica
di trovate luminose.
Alla notte,
quando mia moglie spegne la luce,
divento e supero
un televisore spento.

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