Troppo presto
per pensare al disprezzo della civetta.
Il vento soffia
una litanìa di foglie:
coi suoi muscoli neri,
le incita al canto.
Troppo presto
per dimenticare l'andatura goffa dell'anatra.
Il sole distende
una fitta capigliatura d'erba,
la germoglia e la stende per terra.
Troppo tardi
per distinguere il gabbiano dal corvo.
La notte nasconde
ogni forma vivente
tra immobili ombre.
Troppo buio
per uscire dal letto.
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