venerdì 25 marzo 2016

CON TE.

Con te,
dal laghetto intravisto
tra le corna bufaline dei mughi,
scopro un rifugio casalingo.
Faremo dunque tappa
intorno ad un fuoco delizioso.
Accanto al fuoco,
mi stai di fianco
come una virgola,
talvolta mi sostieni
come un'esclamazione,
più spesso mi fermi
come un punto.
Con te
vengo preso da una foga trainante,
allora mi vesto di cuoio
e ti invito a dirmi sempre di sì,
pur di farti felice.
Con te
vagheggio un rotolio di sassi
che andrà bene
per noi due soli.
Mi pare
di farti cadere in amore
per ogni pietra levigata
che calpestiamo insieme.
Siamo liberi
come due compagni
che dicono di sì al sole,
pieni di abbronzature
fino agli scarponi.
Con te
saltello sull'acqua del torrente.
Ho in tasca un fazzoletto cristallino
che ti presto.
Con te
accordo le regole all'ambiente:
sarei dunque un tamburino banditore
di consigli e di richieste...
Con te
mi sporgo dalle cenge
per suggerire gite
programmate in modo
da non finire mai.
Con te
mi trasformo in ometto,
per la tua direzione
mi moltiplico in un branco
di ometti saltellanti.
E' tua
l'idea di entrare nei valloni
come due cantanti.
Improvvisiamo uno show
approfittando della nebbia...
Il silenzio
non è mai troppo esagerato.
In forcella
la musica cambia,
diventa meno solitaria,
si distende nella valle accanto.
Con te
un saluto ai monti
non sarà mai un addio.

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