giovedì 17 marzo 2016

ERAVAMO FIGLI DI QUALCHE DIO AFRICANO.

E' stato l'anno
in cui ci si spogliava giovialmente.
La frutta cresceva concentrata,
polpa e succo miscelati
come doni di natura.
Il sole comandava sin dal primo mattino,
quando si tiravano sospiri di brezza e di riposo
e poi alla sera,
quando si respirava con sollievo.
Dev'esser stato quello
l'anno delle nuvole passeggere,
così rapide da non fermarsi mai,
nemmeno per giocare.
Ci si spogliava gaiamente,
intimamente consci
di esser parte di una di una stessa,
grande mano.
Andava crescendo nella mente della gente
l'illusione di esser figli
di qualche dio africano.

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