venerdì 5 giugno 2015

IN BERLINA, DIETRO UNA RETE, UN CANE INNOCENTE.

Quando mai potranno trovar sfogo
gli schricchiolii dei tronchi
appoggiati sulle schiene dei boscaioli?
Quando mai pochi secondi
saranno sufficienti per garantire
trilli mattutini,
superiori alle interpretazioni raffinate
dei pianoforti, generosi con gli esecutori?
( Gli indumenti degli agricoltori
andranno controllati con cura:
se non risulteranno sporchi di fango,
se ne dovrà dubitare.)
C'è ancora un modo per far risultare un contadino
più di un pioniere:
riesumare la sua vita con cura,
ammirarne l'aspetto,sfrondarne la chioma...
Quando mai
le tracce svaniranno sotto le foglie
inghiottite dal passaggio del tempo.
se l'acqua, gli addetti, le formiche,
costruiranno su di loro città di radici
con lo scopo di proteggere la loro forma
iniziale?
(La procedura si fa interessante,
i risultati arrivano persino al plurale,
la noia non riesce a vincere
nemmeno una delle quattro stagioni...)
Il sistema organico di formulare
i sogni, vizia anche i fiori,
che si ammassano essi stessi
in forma di pittura,
o meglio come un cielo agghindato
prima di un'occasione di festa.
Quando mai
animati soffi d'aria
smuoveranno rupi
più di soldati armati di cannoni?
E la pioggia, si crede forse innocente?
Quando mai
fuggirà come assorbita dall'angoscia
l'ultima possibilità di svago
di fronte alla vedovanza della notte?
(In berlina, dietro una rete,
è chiuso in trappola
un cane innocente.)










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