sabato 6 giugno 2015

SEMBRA FACILE.

Sembra facile ammirare
l'atto sinuoso del serpente
che cade dall'altezza delle braccia
nel rifiuto totale
ad impegnarsi in prestazioni verticali
sulla gonna appiccicosa dell'erba.
Sembra facile anche
cambiare direzione
dalla scia del serpente,
che indirizza tutta la sua attenzione
per nutrire ogni figlio
come un primogenito.
Sembra facile conoscersi,
toccandosi le mani,
nella frenetica incertezza
dei desideri di chi, debole,
rigira la speranza goccia a goccia,
inutilmente.
Sembra facile divertirsi,
sebbene compatiti dal sussiego
di un rapido sorriso
e allarmarsi, magari spostandosi di lato,
alla vista di un serpente
a guardia di una cassaforte
acquistata da un'assicurazione
che mica si è fatta da sola,
anche se adesso
sembra così facile
che sia tanto attiva...
Semra facile adoperare ogni mezzo
per ingraziarsi alle furbesche relazioni
tra conoscente e amico,
tra giovane passeggera di viadotto
e ponte teso sull'abisso,
ignorando,
o comunque superando,
le deprimenti esigenze del comportamento.
Anche se non sembra facile,
è facile lo stesso
usare bastoni a cavalcioni,
valvole marine su muretti di perline,
mazzetti di chiavi su muri senza porte.
I serpenti, dal lampadari,
pendolano a ciondoloni.
Sembra facile
imparare a dormire
senza l'uso di lenzuolo alcuno,
sembra inutile
sapere che le cose che sembrano facili
diventano milioni di difficili,
se non vengono espresse
sotto forma di istruzioni.
Sembra facile
che flussi di serpenti
vengano annunciati al mondo
con rintocchi su tamburi
e che poi vengano inseguiti dai cacciatori
trasformati, in un secondo tempo,
in fantasiosi incantatori.

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