domenica 28 febbraio 2016

LA PORTA SOCCHIUSA.

La porta socchiusa
nascondeva molte forme.
Le teneva nascoste
con lunghe ombre scure
e ampie.
La data si diceva senz'altro fissa
e senza luna.
L'operazione guercia
che si presentava,
non convinceva...
C'era poco
da farsi dire,
un non so che da frenare...
Poi uscì una prima coda...
Era bianca, ma troppo sottile.
Si presentò ancora
uno sprazzo di fuoco
tutt'altro che illusione,
ma troppo grasso, troppo vaccino...
Arrivò finalmente
la coda più bella
che si potesse vedere.
Sprizzava letto
e manna,
senza pudore.
La porta si mosse
con cigolìo flessuoso.
Le ombre si schiusero
tutte di un colpo.
Restarono aperte tutta la notte.
Fu una battaglia di orli
e di sudore.
La coda ingrossava
e mungeva.
Emanava un odore di fiore
e di fuoco.
La notte ammetteva
qualsiasi contatto:
La porta restò socchiusa
fino al mattino.

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