martedì 12 gennaio 2016

I QUARANTOTTO DECLASSATI DELL' ULTIMA FILA.

La forma labile dei quarantotto
declassati dell'ultima fila
storceva, in moderata pendenza di forcella,
l'intensa filatura della strada.
Amareggiati da tutte le difficoltà,
preparati preganti alla fornitura,
godevano, essi stessi,
della medesima aggruppatura generale.
Un ansimare di gioia
e di sopraffazione di conduceva,
con il ritmo galoppante del controscivolo,
in un finale controverso,
apparentemente gioioso, ma invece
fin troppo ben indagato,
fianco a fianco, per finirla alla buon'ora.
Loro pizzicavano quarantotto orologi scaricati.
Erano insomma in ritardo.
E le persone che non li ammiravano,
provocavano ugualmente un senso di invidia,
che poi finiva un'altra volta
nell'oscura dimenticanza
di tutti quanti i loro nomi.

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