mercoledì 13 gennaio 2016

NON SI POTEVA PIU' PIANGERE.

Non si poteva più piangere.
Noi, scelti fra i proprietari di roulottes,
ci siamo stropicciati gli occhi quasi asciutti,
scopando bene a fondo il terreno del campeggio.
Tacitamente, ci siamo sistemati per la notte.
Abbiamo discusso di politica a lume di candela
e ci siamo allineati, ognuno di fronte a quello più sicuro.
Gli uomini più forti preparavano torce con la resina dei pini.
Dopo la mezzanotte, non si poteva più parlare.
Noi, in una morsa di bambini e di donne spaventate,
abbiamo cospirato per una fuga generale.
Come divisa per tutti gli aspiranti fuggitivi,
sono state scelte vestaglie a quadri positivi.
I soldati, con la spada, stavano ai cancelli.
Gli avvocati controllavano l'orario.
A chi pendevano le rughe sulla faccia,
le infermiere provvedevano sostituendosi alle fate.
Non si poteva più nemmeno ridere.
Il sonno ci ha raccolto insieme
fino all'ora massima dell'alba,
quando siamo andati tutti quanti nell'area di servizio,
a lavare i piatti.

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