giovedì 30 aprile 2015

IL DESTINO TRISTE DI UN PUGNO DI MOSCHE.

Muffa,
esasperazione di muffa,
attaccata ad un arricciato segmento stretto.
Briciola,
esasperazione di briciola,
sospesa su un luminoso supporto largo.
Isola,
palloncino d'isola,
ferma sulla rete di un microfono lungo.
Sagra,
musica di sagra,
avvenuta sul programma di un paese vicino.
Nuvola,
volo di nuvola,
gremita fuga di particelle lontane.
Sigaro,
combustione di sigaro,
bruciato per una soddisfazione breve.
Massa,
esplosione di massa,
scoppiata in successione rapida,
e tutto per tutti i lattanti
cresciuti nel tempo,
nutriti col thè e coi biscotti,
vestiti di tute e golfetti,
nanetti o giganti,
negletti sergenti
o ottimi fanti,
maschietti fetenti
o donnette eleganti,
gitanti nel tempo
o tristi emigranti,
sull'emisfero grigio di una sfera
che assomiglia ad una pera,
nell'immanente necessità
di conoscere la verità
in merito al destino triste
di un pugno di mosche.

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