lunedì 13 aprile 2015

QUANDO IL MAGO.

Quando il mago
cancellò l'orizzonte,
salirono ugualmente loro,
gli ondulati
che fanno per tre,
poi si accese il rito
del pisso:
tutti quanti volevano il the.
Zanpupo e Montagna
dicevano sveglia,
Limone e Fragranza
emanavano voglia.
Al due,
al sette,
al dodicesimo,
belli cospetti
si fecero avanti
e ci volle un cicchetto
moltiplicato per tre.

Quando il mago
restituì la biro
si accese la gara,
ma, per la malora,
una fiamma bruciò il traguardo.
Desolato,
un vecchio monello
si tolse il gilè.

A rosicchiare,
a nascere sì e forse se,
a ballare sulla pallida sabbia
ci pensò Cantabimbo,
con molto coraggio.

Quando ritornò l'orizzonte
era tardi,
ma un piumino
aveva germogliato
sulle righe di sudore
che il mago
aveva lasciato
dietro di sè.

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