domenica 24 maggio 2015

ANDAVA A FARE UNA SPESA METROPOLITANA.

Andava a riempire la borsa vuota
con le profonde diramazioni
di una spesa metropolitana,
ignorando totalmente
i fraseggi indicibili
dell'ingombrante fiumana
di popolazione urbana.
Andava giungendo da fuori,
sovraeccitando la mano
in una borsa di paglia
intessuta in un paese lontano
e sfuggiva il caldo contatto
che automobili e autobus
andavano cercando,
con piccoli salti, lunghe fermate,
rapide corse.
Un pettirosso l'aveva accompagnata
fino alla stazione centrale,
poi era sparito.
Lei se ne accorse
quando chiese l'ora a qualcuno,
uno qualunque del mucchio:
erano tutti sicuri dell'ora che era...
Andava penetrando a fondo
nelle aree sovraeccitate del centro,
dove i tappeti volanti
non erano sogno
e i saltimbanchi scorrazzavano
con le loro chitarre pedonali;
i mercanti campagnoli
libravano ali di tacchini
su banchi guarniti di polenta.
Andava accodandosi
alla gente di fuori
con quella di dentro,
che compravano tutto
con il gusto tenero dell'ingenuità
e si incontravano davanti
ad un grumo di noci
o ad una offerta di fiori.
Andava credendo
di essere uscita dal centro
ed esser tornata di fuori
e cercò il pettirosso
che l'aveva seguita,
ma non c'erano uccelli,
né si vedevano alberi;
tra i banchi di legno
si vendevano uccelli
che una volta volavano
e s'incastravano mobili
che una volta erano alberi.
Andava cercando
nuove occasioni di frantumazione
e animata da un incipiente coraggio,
entrò in un grande negozio
seguendo la pista tracciata
dalla catena di montaggio.
Andò scorrazzando molte ore,
vendevano tanto
e lei comprava poco,
ma i soldi finirono presto.
Andava cercando
la via del ritorno,
chiedendo permesso prima di sera,
ma la luce metropolitana
mascherava il buio:
per questo tutti
avevano l'orologio...
Andava affrettando il passo
e si accorgeva
di essere davvero
una donna moderna.
Andava,
pensando che la volta seguente
ci sarebbero voluti più soldi
e una borsa più grande.



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