giovedì 21 maggio 2015

LE REPENTINE LUCI INCALCOLABILI.

Anch'io
conosco certe luci
che balzano tra le siepi,
s'infilano furtive
tra le fessure sbiadite dei ligustri,
cadendo poi sfinite lungo i fossi,
trascinate infine
dai rivoli rugosi della corrente
sopra terre appena arate.
Quelle luci
che conosco
non ubbidiscono agli orologi,
né ai campanili
ed hanno vita breve,
come i funghi
delle notti piovose senza vento
e i fiori del campo desolato.
Le luci che conosco
sembrano nascere dalla rugiada,
appartengono certamente alla nebbia,
si presentano puntuali
agli incontri con la luna.
Potrebbero forse essere i riflessi
delle stelle e come queste
incalcolabili.
Queste luci
si lasciano osservare
da chi possiede
lo sguardo vigile del pescatore;
infatti hanno l'agilità dell'anguilla.
Per questo sono repentine e incalcolabili.

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