martedì 19 maggio 2015

SOGNAVO IL MARE.

Sognavo il mare
facendo ginnastica
e coincideva tutto:
l'armonia del movimento,
la pelle schiumante sudore,
le bollicine sul naso.
Un raggio di sole
mi penetrava attraverso le vene
fino al fondo del cuore:
ed era l'abisso.
Una tiepida brezza
completava il mio sogno,
talché provavo un appetito
di pinne e di pesci,
al punto da farmi squadrare
la zuppa sul piatto
come preda di mare.
Il sonno
si caratterizzava
in un dondolio di naviglio.
Beccheggiavo dormendo
e ondeggiavo russando.

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