martedì 19 maggio 2015

LE REMOTE POSSIBILITA' DELL' ORARIO INCONSUETO.

Aspergendo toccasana di rabbia,
un tumulto a gogò bullonava il soffitto
a rulli poliedrici,similmente alle gole.
Su tutto i belli, dagli occhi a crisalide...
Zigzagando dall'insenatura,
scendevano avare strilla
e singhiozzi a miscela.
Simpatia su quelle facce appuntite...
odorosa spumiglia d'arto contr'arto...
L'ardore sbolliva ammansito,
finché c'era ancora del fiato.
E questo perché adesso è feroce,
ma allora non si invadevano mica
così facilmente
le carrozze nerazzurre,
campanacce dalle ruote lunghe,
inverosimili e rotonde!
Evvia, che potrebbero ritornare
i borsetti dell'avant'ieri
con certi trenini dorati!
Ma adesso è cattivo,
sbaciucchia limone per fare l'impegno
e vende a sentenza
burro e quello che c'è.
Affatica, affatica,
si arrabbia le dita,
adesso si morde,
palesa una personale penetrazione animale!
Erano le lunghe frenate
per stare seduti,
le panchine misericordiose,
i becchini ingordi di pane,
le remore possibilità
dell'orario inconsueto...

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