lunedì 25 maggio 2015

IL GHIRO BIOLOGICO.

Sale, faticosamente, il ghiro biologico.
Inghiotte ore di riserva,
viaggia solo per mantenersi ozioso e ghiotto.
Va avanti in salita senza fare fatica,
non si diverte mai.
Il ghiro biologico
diverte l'ignoto viandante
che abbonda di virgole e si chiama quattordici
e che chiama a marzo tutti i nomi dei suoi amici
e, malgrado questo, ogni sera resta solo.
Il ghiro biologico
si rosola ogni domenica
come un violino espirato
tra siepi sbarbate da un taglio radente
di una comunità radiofonica.
Languidamente,
il profilo
del ghiro biologico
si addolcisce con l'arrivo della sera
e improvvisa alcune movenze musicali,
senza forzare tuttavia,
come un comune ciclista arretrato.
Ma di campana in campana,
il tempo corre e la strada si fa più lontana.
Sconosciuti
spiano furtivamente, senza farsi vedere.
Il ghiro biologico
vigila in riposo
e chiama una vicina abbondante
che non arriva,
non sente,
non fa proprio niente.
Il ghiro intravvede ma non definisce
quelli che restano a tana,
quelli che fanno un saluto,
quelli che domani vanno lontano
e che invece restano sempre
e che sospirano torno
e che alla fine vorrebbero andare.
Il ghiro non li vuole ascoltare;
tanto, lui sa già cosa fare...

Nessun commento: